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Periferie degradate: ecco il bando da 200 milioni di euro

Periferie degradate: il bando da 200 milioni di euro per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate non è ancora stato pubblicato ufficialmente, ma è stata già resa nota parte del suo contenuto, tra cui le indicazioni dei criteri di selezione dei progetti e le cadenze delle varie fasi del Piano.

I criteri di valutazione dei progetti da parte della commissione giudicatrice saranno:
1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;
2) il miglioramento della qualità del decoro urbano mediante interventi di ristrutturazione edilizia, in particolare volti allo sviluppo dei servizi sociali ed educativi e alla promozione delle attività culturali, didattiche e sportive;
3) l’esecutività degli interventi;
4) la capacità di provvedere a finanziamenti pubblici e privati.

I progetti verranno valutati da un apposito Comitato composto da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, dell’economia e delle finanze, dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle regioni e delle province autonome, del Dipartimento per gli affari regionali, del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, dell’Agenzia del demanio e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani.

Dopo aver selezionato i progetti, si procederà alla stipula delle convenzioni tra Stato e Comuni (che, ricordiamo, hanno tempo fino al 30 novembre 2015).

Leggi di più qui.

Periferie degradate: il piano da 200 milioni di euro

Nuovo input per le periferie degradate: in arrivo il bando per l’attuazione del Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

Al bando, che definisce i criteri per selezionare i progetti di recupero sociale e immobiliare delle periferie degradate, potranno partecipare tutti i Comuni senza limiti demografici facendo domanda entro il 30 novembre 2015. Ai vincitori verrà erogato un finanziamento totale di 200 milioni di euro diviso in tre annualità.

Leggi di più sulla normativa qui.

Porte fonoassorbenti per la privacy dei tuoi clienti

Le porte fonoassorbenti sono un’utile risorsa per la tutela della privacy dei tuoi clienti. Ti è mai capitato di andare da uno specialista, sia esso un medico o un avvocato, ed ascoltare tuo malgrado le conversazioni degli altri? E se succedesse anche ai tuoi clienti e per questo decidessero di sostituirti?

Per un professionista che opera nel privato è indispensabile creare un ambiente accogliente e riservato che permetta ai clienti di sentirsi a proprio agio. Uno studio che si rispetti ha cuore la privacy dei propri assistiti e ne sente come dovere morale la garanzia. L’alta qualità ed affidabilità delle porte prodotte per settori professionali renderà i tuoi clienti soddisfatti ed appagati di averti scelto. Si tratta in ogni caso di porte pensate per resistere nel tempo, per un uso continuo ed intenso, progettate tenendo in considerazione il comfort e la durabilità ed utilizzando materiali di altissima affidabilità uniti ad un’alta tecnologia. Con un piccolo investimento potrai avere una qualità senza paragoni, acquistando un’esperienza di anni di produzione. Se invece progetti un’intera ristrutturazione, la coibentazione acustica può partire dalle pareti.

Non dimenticare delle detrazioni per ristrutturazione edilizie del 50% e ricorda che con un finanziamento potrai pagare anche in comode rate. Inoltre, l’isolamento acustico, nonché quello termico che ne deriva, contribuisce alla massimizzazione del risparmio energetico.

Se sei curioso di conoscere il costo, comprensivo di trasporto e montaggio, contattaci : il preventivo è sempre gratuito! Questo servizio è attivo nelle province campane di Caserta, Napoli, Avellino, Salerno, Benevento e nel basso Lazio (Latina).

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    Retroattività della semplificazione edilizia

    La retroattività della semplificazione edilizia è un tema scottante di recente riproposto all’attenzione della Corte di Cassazione. La sentenza 31618/2015 afferma che la semplificazione degli interventi edilizi deve essere interpretata con elasticità quindi non va riferita esclusivamente al periodo in cui sono stati realizzati i lavori. Non solo, i giudici hanno anche esteso la validità delle semplificazioni ad alcune tipologie di lavori realizzati prima che il panorama normativo cambiasse.

    Dalla sentenza si evince che “si tratta di disposizioni che consentono interventi di rilevante incidenza ed impatto sul territorio (oltre che di impatto fiscale) consentendo lavori prima non eseguibili se non mediante il permesso di costruire: tra questi – per quanto qui rileva – rientrano il frazionamento ed accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti una variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico, mentre deve rimanere inalterata la volumetria complessiva degli edifici e mantenuta immutata l’originaria destinazione d’uso”. In sostanza, quindi, la modifica normativa elimina ogni riferimento alle modifiche della superficie dell’immobile oggetto di opere di manutenzione straordinaria”.

    Le conclusioni della suddetta sentenza riguardano un intervento avviato nel 2009 per un complesso edilizio di Firenze, presentando tre denunce di inizio attività.

    Per saperne di più in merito alla normativa vigente, leggi qui.

    Condominio: le risposte alle vostre domande

    Sono tante le domande che sorgono abitando in un condominio. Dalle richieste sulle corrette regole di una convivenza civile a quelle più tecniche su come intervenire sui problemi strutturali.

    La rivista online Cosedicasa mette a disposizione un esperto che risponda alle vostre domande. Date un’occhiata, l’esperienza altrui a volte può aiutare.

     

    Contattaci ora per ricevere un preventivo gratuito per i lavori di ristrutturazione nel tuo condominio!

    Il signor “Cosa” e il signor “Quanto” amici inseparabili. Ovvero i giusti passaggi per comprendere il costo di ristrutturazione.

    Capisco la crisi, capisco le preoccupazioni delle persone, ma oggi sembra veramente tutto incentrato sul prezzo e la domanda che sentiamo più spesso, ormai quasi un rituale, è ” Si, ma qual è il costo di ristrutturazione?”. Credo sia comune a molte attività e settori avere clienti che chiedono quanto costa, ma prima di tutto bisognerebbe capire bene “COSA?”.

    costo di ristrutturazione

    Noi crediamo che non si possa generalizzare e solo avendo ben chiaro “Cosa” si può con certezza dire “Quanto” costa una determinato servizio o bene.

    Quando ci confrontiamo con possibili clienti che ci chiedono “Qual è il costo di ristrutturazione?”, la nostra domanda di rimando è “Vi segue un tecnico, avete un progetto, un computo metrico da poter visionare per avere ben chiaro e definito cosa fare?”. Di solito le facce sono esterrefatte, come se stessimo parlando di due cose diverse, oppure come se fosse scontato che un tecnico specializzato che prenda le misure e realizzi un progetto, dia consigli e suggerimenti tenendo conto di richieste ed esigenze specifiche, elaborando alla fine un preventivo dettagliato, lavori gratis.

    costo di ristrutturazione

    Ok, fermi tutti, giochiamo a carte scoperte. Se quello che il cliente chiede non è un preventivo, ma una consulenza o addirittura la progettazione dell’appartamento, di COSA parliamo? Sappiamo che alcune imprese di costruzioni “regalano” la progettazione a patto che facciate con loro la ristrutturazione, noi invece crediamo sia più giusto essere chiari e  dare un prezzo a questo lavoro di consulenza. Nel caso in cui scegliate noi, il costo della progettazione si tramuterebbe in un acconto sui lavori da farsi. Cosi facendo potrete decidere serenamente a chi affidarvi per la realizzazione dei lavori senza vincoli.

    Ogni ristrutturazione che svolgiamo è diversa dalla precedente. Ogni casa non è simile ad un altra. Certo, avranno delle cose in comune, ma vi pare possibile che ristrutturare una casa al piano terra sia come ristrutturarne una al quinto piano oppure che una casa degli inizi del Novecento presenti gli stessi problemi di una degli anni ’80?

    Se quello che cercate è un costo di ristrutturazione “medio”, troverete che la rete ne è piena e se la vostra abitazione presenta similitudini con quelle usate come esempio allora è fatta, ma se differisce anche minimamente vi assicuriamo che anche i costi differiranno con non poche sorprese. Quindi a che serve avere un prezzo medio se sapete in partenza che non sarà veritiero? “Ai posteri l’ardua sentenza.” …

    Il nostro consiglio è quindi capire prima COSA e poi chiedere QUANTO, per non essere illusi con finti preventivi e ritrovarsi a fronteggiare costi inaspettati. Noi possiamo aiutarti a valutare e stabilire di COSA hai bisogno, con un servizio di progettazione online. Date un’occhiata qui al lavoro che abbiamo svolto seguendo i nostri clienti passo passo.

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      Guida semplice per la scelta serramenti esterni adatti alla tua casa

      Questa guida per la scelta serramenti esterni, vuole essere un semplice sunto dei punti salienti dei vari prodotti, per darti un’idea più chiara che ti permetta di scegliere al meglio e senza brutte sorprese.

      Ecco qual è la prima domanda  che ci pongono i nostri clienti: a far la differenza è il materiale con cui è fatto il serramento? La risposta è no, poiché bisogna valutare caso per caso la migliore soluzione per la vostra casa ovvero capire quale sia l’esigenza e scegliere quello più adatto per soddisfarla.

      In commercio ce ne sono tanti tipi. Analizziamoli uno ad uno.

      Serramenti in Legno

      Sicuramente il più antico di tutti il legno. Materiale caldo ed isolante, in passato la sua unica pecca era la manutenzione e la poca resistenza agli agenti atmosferici che quindi non ne facevano un elemento da preferire per gli esterni. Ma con le moderne tecnologie, l’avvento dei legni lamellari e le nuove vernici, la manutenzione è molto diminuita e può essere dilazionata nel tempo.

      Con vetro basso emissivo ed opportunamente dimensionato in base alle zone, i serramenti in legno possono avere una trasmittanza termica molto bassa, donando  all’ambiente eleganza e calore.

      Serramenti in Alluminio

      Esso ha come caratteristica la resistenza alle intemperie, ecco cosa lo ha reso  dominatore indiscusso degli ultimi decenni. Purtroppo i valori di isolamento termico che si possono raggiungere sono comunque inferiori ad altre soluzioni: per equiparare le prestazioni bisognerebbe scegliere un alluminio a taglio termico ovvero, come dice la parola, un profilo di alluminio tagliato in due e separato da un elemento atermico che non permetta il passaggio del calore. Questa soluzione purché efficiente è relativamente costosa rispetto alle altre tipologie che utilizzano materiali che ostacolano naturalmente la trasmittanza termica.

      Il meglio di ogni elemento? Si può.

      Ci sono poi, nella scelta serramenti esterni, delle altre soluzioni da tenere in considerazione,  ovvero gli ibridi, quei prodotti  che prendono il meglio di due elementi e li fondono come succede per:

      Serramenti  in Legno – Allumino

      Caratteristica è l’applicazione effettuata sulla parte esterna del serramento in legno di un rivestimento in alluminio, che lo protegge e gli conferisce un aspetto esterno diverso da quello interno. Può essere color alluminio, bronzo, tinta unita o effetto legno (soluzione utile in caso di ristrutturazioni dove vi è l’obbligo di mantenere il “legno” esternamente).

      Serramenti in Alluminio – Legno

      Vale il discorso inverso: finestra in alluminio con inserto in legno applicato sul lato interno dell’infisso.

      Serramenti in Pvc

      Per quanto riguarda il pvc (polivinile di cloruro), possiamo dire che non solo è un prodotto impermeabile e resistente nel tempo, ma non richiede neppure molta manutenzione. Il pvc ha un ottimo isolamento, sia termico che acustico, e in commercio vi sono diverse soluzioni anche economiche. I problemi maggiori sono causati dall’uso di polimeri pensati per un mercato dalle temperature più rigide, ad esempio una finestra in pvc assemblata con delle barre prodotte per un mercato dalle temperature medie più basse come quello dell’est, potrebbero risentire dei forti sbalzi di temperatura del nostro paese e delle temperature mediamente più alte. Cosa diversa è comprare una finestra assemblata con elementi pensati e costruiti per il mercato italiano in particolare quello del sud. Queste precauzioni permetteranno alle vostre finestre di non subire danni nel tempo.

      Non siamo rivenditori ma esperti di costruzioni e ristrutturazioni chiavi in mano, non facciamo il tifo per un particolare prodotto e non abbiamo interessi se non quello di soddisfare le esigenze del cliente, quindi potremo scegliere insieme presso la nostra sede la soluzione che più vi aggrada.

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        Bonus ristrutturazioni: può essere raddoppiato

        Il bonus ristrutturazioni attualmente previsto dalla Legge di Stabilità può essere raddoppiato. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 17/E.

        Se su un’abitazione – negli anni precedenti – sono stati effettuati interventi di recupero edilizio, usufruendo della detrazione del 50% su spese fino a 96.000 euro (36% su massimo 48.000 euro fino al 25 giugno 2012), è possibile agevolare un’ulteriore spesa di 96.000 euro (48.000 euro dal 2016) per un intervento autonomo rispetto ai precedenti ovvero non di semplice prosecuzione dei lavori già effettuati.  Per la fruizione di un’ulteriore limite di 48.000 euro (96.000 euro per i pagamenti effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015) per i lavori di ristrutturazione edilizia, un intervento è considerato autonomo in base agli elementi riscontrabili in via di fatto, oltre che all’espletamento degli adempimenti amministrativi relativi all’attività edilizia, se richiesti, come ad esempio, denuncia di inizio attività e collaudo dell’opera o dichiarazione di fine lavori.

        Le spese per le ristrutturazioni edilizie (detraibili al 50%), come quelle sul risparmio energetico (detraibili al 65%), devono essere «sostenute ed effettivamente rimaste a carico» del contribuente che le detrae e chi esegue il bonifico può indicare nella causale anche il codice fiscale di un soggetto terzo, nominandolo così beneficiario. Secondo l’Agenzia, se l’ordinante del bonifico è un soggetto diverso da quello il cui codice fiscale è indicato nella causale quale beneficiario della detrazione, il bonus Irpef deve essere fruito solo da quest’ultimo. La risposta dell’Agenzia contenuta nella suddetta circolare non impone che il conto corrente dell’ordinante sia cointestato con il beneficiario del bonus, indicato nella causale; quindi, sembrerebbe possibile che quest’ultimo rimborsi l’ordinante del bonifico, di quanto pagato in nome e per conto suo.

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          Come scaricare le spese dell’affitto nel 730

          Sapevi che in quanto affittuario puoi ottenere detrazioni fiscali e come scaricare le spese dell’affitto nel 730? Chi vive in affitto, infatti, può godere di una serie di detrazioni fiscali di ammontare diverso a seconda del contratto di locazione e del reddito.

          È dedicata proprio agli inquilini che possono scaricare il canone di locazione nella denuncia dei redditi la sezione V del 730, sia precompilato sia ordinario. Ma vediamo chi sono coloro che hanno diritto alle detrazioni ed il loro ammontare.

          I contribuenti che hanno stipulato o rinnovato il contratto di locazione di immobili destinati ad abitazione principale hanno diritto ad una detrazione fiscale pari a:

          • 300 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro;

          • 150 euro se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non va oltre i 30.987,41 euro.

          Chi invece ha stipulato contratti di locazione a canone convenzionale, la detrazione fiscali è pari a:

          • 495,80 euro se il reddito complessivo non supera la soglia di 15.493,71 euro;

          • 247,90 euro se il reddito complessivo è superiore a 15.493,71 euro, ma non alla soglia di 30.987,41 euro.

          Inoltre, possono beneficiare di detrazioni fiscali anche gli inquilini di età compresa fra i 20 e i 30 anni che hanno stipulato un contratto di locazione per l’unità immobiliare da destinare a propria abitazione principale. La detrazione fiscale è temporanea in quanto spetta solo per i primi tre anni dalla stipula del contratto di locazione.

          Rientrano nel novero delle spese di affitto scaricabili nel 730 anche quelle sostenute dagli studenti universitari iscritti a un corso di laurea di un’università situata in un Comune diverso da quello di residenza, ad almeno 100 chilometri di distanza.

          Vi ricordiamo che sia per chi sceglie di usare il 730 precompilato sia per chi preferisce usare il modello ordinario, le spese di affitto sostenute per motivi di lavoro vanno indicate al rigo E72.

          Ricorda anche che, seppur affittuario puoi usufruire delle detrazioni fiscali sulle ristrutturazioni. Chiedici come!

          L’estate è alle porte: la tua casa vacanze è pronta?

          Anche la tua casa vacanza ha bisogno di manutenzione costante per essere sempre pronta e confortevole. Dopo un anno di chiusura, potrebbero essere necessari piccoli lavori di ristrutturazione prima di renderla di nuovo abitabile ed accogliente per l’estate. Una casa vacanze in prossimità del mare sarà spesso vittima degli agenti atmosferici e dell’aria salmastra; di conseguenza bisognerà valutare interventi di manutenzione ordinaria che prevengano futuri lavori più lunghi e costosi.

          Noi possiamo curare per te tutte le fasi della ristrutturazione del tuo immobile, dalla progettazione alla direzione lavori, coordinamento sicurezza, pratiche catastali, certificazione energetica ecc.

          Inoltre, se hai intenzione di affittare la casa vacanze in questione sappi che

          In deroga a quanto stabilito dall”art. 19-bis1, lett. i), del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 secondo il quale è preclusa la detrazione dell’imposta sul valore aggiunto assolta in relazione all’acquisto ed alla manutenzione di immobili abitativi, si ritiene che gli immobili abitativi, utilizzati dal soggetto passivo nell’ambito di un’attività di tipo ricettivo (gestione di case vacanze, affitto camere, etc.) che comporti l’effettuazione di prestazioni di servizi imponibili ad IVA, debbano essere trattati, a prescindere dalla classificazione catastale, alla stregua dei fabbricati strumentali per natura.
          Ne consegue che l’Iva assolta per le spese di acquisto e manutenzione relative ai suddetti immobili è detraibile.

          Questo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate con Risoluzione del 22 febbraio 2012 n. 18.

          La tua casa vacanze necessiterà di controlli di manutenzione periodici per assicurare che tutto sia in ordine e ben funzionante prima dell’arrivo degli ospiti: in questo modo eviterai lamentele e al contrario otterrai solo recensioni positive.

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