Le opere pubbliche realizzate in occasione dell’Expo 2015 a Milano hanno creato scalpore sia per la loro imponenza sia per i ritardi e gli sprechi accumulati. Circa 1 milione di metri quadri di estensione, un team di professionisti internazionali, come Stefano Boeri, Ricky Burdett, Jacques Herzog, William Mc Donough, Joan Busquets, ed un progetto di dimensioni colossali che si sviluppa su due assi ortogonali, che richiamano il Cardo e il Decumano di una città romana circondata da spazi verdi e dall’acqua, quasi come un’isola: un’opera pubblica che senza dubbio rimarrà negli annali. La struttura del sito espositivo di Expo Milano 2015 rappresenta e sviluppa il Tema dell’evento ovvero “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Le due direttrici riprendono l’allineamento storico del Parco Sempione: il Decumano, con una larghezza di 36 metri e uno sviluppo di 1,5 chilometri, si muove dal centro verso la periferia, il Cardo, con i suoi 350 metri, rappresenta l’unione dell’anello dei parchi.
Per tutto il periodo dello svolgimento della manifestazione, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, la circolazione su Cardo e Decumano sarà solo pedonale, ad eccezione dei mezzi di servizio e di soccorso.
L’intera manifestazione si propone come un giro del mondo emozionate e ricco di sorprese. Ogni Padiglione è un viaggio nella cultura e nelle tradizioni di un popolo, soprattutto nei profumi e nei cibi. Attrazioni, spettacoli, architettura, design, sapori, natura e scienza si uniscono in un unico spazio espositivo che rappresenta una delle maggiori opere pubbliche italiane. L’evento è destinato ad avere ripercussioni positive sul territorio, in particolare sul turismo.
Durante la realizzazione delle opere pubbliche descritte, non sono mancate le critiche e i malumori, soprattutto quando è parso che le infrastrutture non sarebbero state pronte per tempo. L’insufficienza delle aree di parcheggio è stata una delle prime criticità da affrontare. L’operazione “camouflage” destinata a tappezzare le zone non finite nei tempi previsti testimonia che l’ingranaggio si è bloccato in qualche punto, ma non sta a noi scoprire le motivazioni. La magistratura è già presente sulla questione e farà ulteriore luce a breve.
Crediamo che la progettazione non debba essere fine a sè stessa, ma servire ad uno scopo, ad una funzione e tutto deve essere visto con l’occhio realizzativo e di cantiere. Ci duole constatare che molte volte chi progetta non ha grandi esperienze esecutive ed è da questo che nascono una serie di problematiche esecutive da risolvere contemporaneamente allo svolgimento dei lavori.
Da questo si evince l’importanze della comunicazione e dell’intervento di tutte le figure all’interno della progettazione per avere fin dalla fase iniziale un riscontro reale sulle problematiche da affrontare. Questo è quello che facciamo dal 1999: interfacciarci con i vari progettisti, immaginare il lavoro finito e segnalare le varie criticità che si possono riscontrare durante la realizzazione.
Queste capacità acquisite in più di un decennio, realizzando le opere pubbliche piu disparate tra loro, hanno permesso di accumulare un’esperienza tale da poter affrontare per tempo e porre rimedio ancor prima di cominciare un’opera, potendo affermare che la realizzazione sarà senza sorprese. Di solito i costi elevati non derivano tanto da una variante ma dai tempi e dalle spese che si sostengono sui cantieri. Immaginate operai mezzi fermi in attesa di una modifica: mentre i giorni passano i costi restano.
Noi abbiamo un’esperienza maturata in quasi 20 anni nelle gestione delle grandi opere su tutto il territorio nazionale che ci permette di essere il partner solido ed ideale nella realizzazione di opere pubbliche che stai cercando. Contattaci!