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La Regione Campania adotta misure tecnologiche per la lotta all’abusivismo Edilizio

Nell’ambito della lotta all’abusivismo edilizio, la Regione Campania ha annunciato che si servirà di nuove tecnologie quali i droni, velivoli senza pilota guidati da remoto. Tale misura è stata voluta anche per modificare le attuali normative antiabusivismo e per delimitare con chiarezza i territori sottoposti a vincolo per liberare dall’obbligo di parere delle Sovrintendenze.

La notizia è arrivata stamattina dopo la riunione del Gruppo di Lavoro tecnico-amministrativo della Regione Campania su legge urbanistica, piano paesaggistico, abusivismo edilizio e piano di utilizzo delle aree demaniali. Si è stabilito di realizzare forme di controllo del territorio con l’obiettivo di impedire la realizzazione degli abusi, non di combatterli dopo che sono già stati realizzati.

In campo edile i droni hanno sono già utilizzati per molteplici usi: migliorano la qualità delle ispezioni (come la verifica delle condizioni di sicurezza in punti di difficile raggiungibilità), delle perizie, del trasporto di materiali leggeri in cantiere, e vengono utilizzati anche per l’aerografia e la fotogrammetria.

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Periferie degradate: ecco il bando da 200 milioni di euro

Periferie degradate: il bando da 200 milioni di euro per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate non è ancora stato pubblicato ufficialmente, ma è stata già resa nota parte del suo contenuto, tra cui le indicazioni dei criteri di selezione dei progetti e le cadenze delle varie fasi del Piano.

I criteri di valutazione dei progetti da parte della commissione giudicatrice saranno:
1) la riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale;
2) il miglioramento della qualità del decoro urbano mediante interventi di ristrutturazione edilizia, in particolare volti allo sviluppo dei servizi sociali ed educativi e alla promozione delle attività culturali, didattiche e sportive;
3) l’esecutività degli interventi;
4) la capacità di provvedere a finanziamenti pubblici e privati.

I progetti verranno valutati da un apposito Comitato composto da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, dell’economia e delle finanze, dei beni e delle attività culturali e del turismo, delle regioni e delle province autonome, del Dipartimento per gli affari regionali, del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, dell’Agenzia del demanio e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani.

Dopo aver selezionato i progetti, si procederà alla stipula delle convenzioni tra Stato e Comuni (che, ricordiamo, hanno tempo fino al 30 novembre 2015).

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Periferie degradate: il piano da 200 milioni di euro

Nuovo input per le periferie degradate: in arrivo il bando per l’attuazione del Piano Nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.

Al bando, che definisce i criteri per selezionare i progetti di recupero sociale e immobiliare delle periferie degradate, potranno partecipare tutti i Comuni senza limiti demografici facendo domanda entro il 30 novembre 2015. Ai vincitori verrà erogato un finanziamento totale di 200 milioni di euro diviso in tre annualità.

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