Finanziamenti per la ristrutturazione delle strutture ricettive finalmente in arrivo: si tratta di un credito d’imposta del 30% che permetterà il miglioramento della qualità dell’offerta ricettiva nonché delle destinazioni turistiche stesse.
Cari albergatori, quante volte avete pensato di dare una svecchiata alla vostra struttura, ma avete dovuto rinunciare a causa di budget ridotti? Quante volte avreste voluto ristrutturare quei bagni alla moda negli anni ’70? E quanti interventi che invece vi sono sembrati “non indispensabili” sono poi stati causa di recensioni negative sui social network? A voi e a tutti coloro che credono sia arrivato il momento di ristrutturare la propria struttura ricettiva sono rivolti i finanziamenti del Decreto Cultura.
Entrato in vigore agli inizi di giugno, il Decreto Cultura, l’importante provvedimento posto a tutela di beni culturali e volto ad implementare turismo e digitalizzazione, prevede crediti di imposta del 30% per ristrutturazione e lavori di digitalizzazione nel settore turistico. I soggetti sono tutte le imprese alberghiere esistenti alla data del 1° gennaio 2012.
Per la riqualificazione, la natura dei finanziamenti è pari ad un credito d’imposta nella misura del 30% delle spese sostenute fino a un massimo di 200.000€, ripartito in tre quote annuali di pari importo, utilizzabile a partire da gennaio 2015. Le spese sostenute dovranno riguardare interventi di ristrutturazione edilizia, di eliminazione delle barriere architettoniche o di incremento dell’efficienza energetica.
Per quanto riguarda la digitalizzazione ovvero l’introduzione di nuove tecnologie all’interno delle strutture ricettive, il credito d’imposta sarà sempre pari al 30% dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo (esclusi i costi di intermediazione commerciale), fino a un massimo complessivo di 12.500 euro. Anche qui, la ripartizione dei finanziamenti sarà sempre in tre quote annuali di pari importo. Le spese sostenute dovranno riguardare interventi di implementazione tecnologica, dalla creazione di siti web ottimizzati per il sistema mobile ai servizi di consulenza per la comunicazione e il marketing digitale, nonché alla formazione del titolare o del personale dipendente.
Inoltre, tale credito d’imposta non concorre alla formazione dell’imponibile ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini IRAP.
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