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Bonus ristrutturazioni: può essere raddoppiato

Il bonus ristrutturazioni attualmente previsto dalla Legge di Stabilità può essere raddoppiato. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 17/E.

Se su un’abitazione – negli anni precedenti – sono stati effettuati interventi di recupero edilizio, usufruendo della detrazione del 50% su spese fino a 96.000 euro (36% su massimo 48.000 euro fino al 25 giugno 2012), è possibile agevolare un’ulteriore spesa di 96.000 euro (48.000 euro dal 2016) per un intervento autonomo rispetto ai precedenti ovvero non di semplice prosecuzione dei lavori già effettuati.  Per la fruizione di un’ulteriore limite di 48.000 euro (96.000 euro per i pagamenti effettuati dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2015) per i lavori di ristrutturazione edilizia, un intervento è considerato autonomo in base agli elementi riscontrabili in via di fatto, oltre che all’espletamento degli adempimenti amministrativi relativi all’attività edilizia, se richiesti, come ad esempio, denuncia di inizio attività e collaudo dell’opera o dichiarazione di fine lavori.

Le spese per le ristrutturazioni edilizie (detraibili al 50%), come quelle sul risparmio energetico (detraibili al 65%), devono essere «sostenute ed effettivamente rimaste a carico» del contribuente che le detrae e chi esegue il bonifico può indicare nella causale anche il codice fiscale di un soggetto terzo, nominandolo così beneficiario. Secondo l’Agenzia, se l’ordinante del bonifico è un soggetto diverso da quello il cui codice fiscale è indicato nella causale quale beneficiario della detrazione, il bonus Irpef deve essere fruito solo da quest’ultimo. La risposta dell’Agenzia contenuta nella suddetta circolare non impone che il conto corrente dell’ordinante sia cointestato con il beneficiario del bonus, indicato nella causale; quindi, sembrerebbe possibile che quest’ultimo rimborsi l’ordinante del bonifico, di quanto pagato in nome e per conto suo.

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      Incentivi fiscali per le ristrutturazioni… Realtà o farsa?

      Sono veramente utili gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni e serviranno per far ripartire l’edilizia? E’ proprio questo di cui ha bisogno il mercato?

      Ecco cosa pensavano accadesse con gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni

      Analizzando l’intento del governo, questi interventi sarebbero dovuti servire per sbloccare un mercato stagnante da un po’ di anni e far ripartire tutto il comparto sperando che facesse da traino anche all’indotto movimentando un po’ l’intero mercato nazionale.

      Cosa si è perso di vista?

      Nonostante le ottime intenzioni, come sempre chi fa le leggi ignora i problemi del settore che intende aiutare. Infatti, secondo mio modesto avviso, per permettere il rilancio del settore si dovrebbero analizzare anche i motivi della stagnazione del mercato. Questi sono da ricercare fondamentalmente in 2 fattori: disponibilità del credito o accesso ad esso e regolamentazione del mercato. A guardare la legge, si ha l’idea che il governo pensi che gli Italiani abbiano le tasche piene e gli servissero degli  incentivi fiscali sulle ristrutturazioni per convincerli a tirarli fuori. Molto probabile sia cosi per pochi italiani, ma non per molti, anche perchè gli interventi più necessari riguardano abitazioni private o condomini abitati dalla classe media.

      Cosa invece succede?

      Ci sono molti casi in cui aziende e imprese si sostituiscono ad un ente di finanziamento, dilazionando l’intervento in pagamenti mensili, ma siamo sicuri che questo sia giusto? Ci chiediamo se il governo insieme agli incentivi fiscali per le ristrutturazioni o in sostituzione non avesse potuto garantire l’erogazione di finanziamenti agevolati permettendo l’accesso al credito a chi in questo momento ne ha bisogno per sistemare un patrimonio immobiliare obsoleto e fatiscente.

      Lo capiranno?

      Quindi alla fine siamo ancora al palo: usufruiranno di questa legge o incentivo le persone che hanno possibilità proprie quindi una piccola minoranza, con un impatto reale molto minimo e tutti gli altri resteranno in attesa del prossimo giro.

      Il problema non è detrarre il 50% o il 65% in 10 anni dell’ammontare del lavoro tramite gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni,  ma trovare il denaro da anticipare per i lavori da farsi o permettere un facile accesso tramite gli istituti di credito. 

       

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        Chi e come può usufruire delle detrazioni fiscali per ristrutturazione edilizia?

        Le detrazioni fiscali per le spese di ristrutturazione edilizia sono state prorogate al 31 dicembre c.a. con la Legge di Stabilità 2015. Sono stati prorogati gli ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici e gli incentivi per ristrutturazioni edilizie senza rimodulazione, bensì restando ai livelli attuali rispettivamente del 65% e del 50%. La conferma è arrivata recentemente dal Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, a margine delle celebrazioni per i 50 anni dell’Autostrada del Sole.

        – Chi può usufruire della detrazione?

        Possono usufruire della detrazione sulle spese di ristrutturazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato.
        L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese:

        – proprietari o nudi proprietari

        – titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)

        – locatari o comodatari

        – soci di cooperative divise e indivise

        – imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce

        – soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

        Con circolare n. 20/2011 l’Agenzia delle Entrate ha precisato che nel caso in cui la fattura e il bonifico siano intestati a un solo comproprietario ma le spese di ristrutturazione siano state sostenute da entrambi, la detrazione spetta anche al soggetto che non risulti indicato nei predetti documenti, a condizione che nella fattura sia annotata la percentuale di spesa da quest’ultimo sostenuta.

        Se è stato stipulato un contratto preliminare di vendita (compromesso), l’acquirente dell’immobile ha diritto all’agevolazione se:

        – è stato immesso nel possesso dell’immobile

        – esegue gli interventi a proprio carico

        – è stato registrato il compromesso.

        Può richiedere la detrazione anche chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati.

        Grazie alla serietà pluriennale che ci contraddistingue e alla nostra trasparenza, potrete usufruire a pieno degli incentivi e delle detrazioni fiscali. Un preventivo non costa nulla!

         

        ATTENZIONE: le indicazioni contenute nella presente guida potrebbero subire modifiche. E’ opportuno verificarle attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate.

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          Ecobonus e Incentivi Ristrutturazioni prorogati nel 2015

          Il momento giusto per ristrutturare la tua casa è adesso: la Legge di Stabilità 2015 prevede che siano prorogati gli ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici e gli incentivi per ristrutturazioni edilizie senza rimodulazione, bensì restando ai livelli attuali rispettivamente del 65% e del 50%. La conferma è arrivata recentemente dal Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, a margine delle celebrazioni per i 50 anni dell’Autostrada del Sole.

          L’Ecobonus del 65% prevede importi massimi che cambiano a seconda della tipologie di riqualificazione energetica: 100mila euro per la riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio, 60mila euro per interventi su pareti e infissi e per l’installazione di pannelli solari, 30mila euro per sostituire l’impianto di climatizzazione invernale (la caldaia). L’incentivo sulle ristrutturazioni edilizie ovvero la detrazione del 50% sulle stesse compre una spesa massima di 96mila euro per una singola unità immobiliare.  Agevolati al 50% anche gli interventi antisismici, sempre fino a un massimo di spesa di 96mila euro. C’è infine il Bonus Mobili, pari al 50% su una spesa massima di 10mila euro, che però deve riferirsi necessariamente a mobili o elettrodomestici destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione agevolata. I contribuenti che fruiscono degli incentivi per interventi di ristrutturazione edilizia possono fruire di un’ulteriore riduzione d’imposta per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) e  per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Tali spese devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2015.

          La serietà pluriennale che ci contraddistingue vi permetterà di usufruire a pieno degli incentivi e delle detrazioni fiscali. Un preventivo non costa nulla!

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            Vuoi sapere se hai diritto agli incentivi e come usufruirne? Leggi qui.