Tutti gli articoli di Cipriano Caterino

Sono Cipriano Caterino, socio e responsabile di "Cpm Costruzioni", mi occupo di edilizia dal 99, ho maturato esperienza nella gestione di opere pubbliche sul territorio nazionale, approfondito il settore costruzioni e ristrutturazioni con la realizzazione e vendita di immobili in conto proprio e il riutilizzo di diversi complessi abitativi a uso commerciale e privato. Sempre attento alle nuove tecnologie, divido le mie giornate tra cantieri, corsi di formazione e contatti con clienti e fornitori. Svolgo il mio lavoro con passione e dedizione ed amo consigliare i miei clienti per fornire loro la soluzione migliore.

Preventivo ristrutturazione: cose da sapere!

“Salve, sono……vorrei avere un preventivo per la ristrutturazione del mio appartamento di 120mq. Ho la necessità di ricavare un nuovo bagno ed una cucina/salone open space. Allego una piantina catastale, cordiali saluti.”

Questi, spesso, sono i testi delle email che arrivano per la richiesta di un preventivo. Richieste del tutto legittime… o quasi, poiché da queste righe si evince come la fase progettuale, di competenza di un tecnico abilitato, sia sottovalutata, ed in alcuni casi completamente ignorata.

Ma andiamo per ordine.

 

Se provassimo a rispondere a questa email formulando un’offerta,  senza un computo metrico che elenchi tutte le lavorazioni con le corrispettive quantità, dovremmo affidarci alla nostra libera interpretazione  andando ad inserire nel conteggio quelli che A NOSTRO GIUDIZIO sono gli interventi da eseguire. E lo stesso ragionamento sarà fatto dalle altre imprese edili, selezionate dal medesimo committente per avere un paragone di prezzo. 

Alla fine il committente si ritroverà davanti ad una scelta per niente semplice: non basterà, infatti, accettare l’offerta più bassa, in quanto è chiaro come preventivi che differiscono tra loro anche per migliaia di euro non possano che corrispondere a SERVIZI QUALITATIVAMENTE  DIFFERENTI.

 

Quindi, chiedere dei preventivi prima di aver definito il progetto con l’architetto significa avere un’offerta non corrispondente a quelli che saranno realmente i lavori da fare (che potrebbero avere un costo maggiore).

 

Per questo motivo  è necessario scegliere un tecnico abilitato, il quale con un progetto riverserà su carta le  idee e le esigenze della committenza, ottimizzando la distribuzione degli ambienti della casa. Il tecnico svilupperà una serie di elaborati: nelle piante si leggeranno le lunghezze e lo spessore dei muri, le larghezze dei vani, il numero e dimensione dei pilastri, l’area delle stanze (necessaria per calcolare la superficie da pavimentare,  su cui predisporre un sistema di riscaldamento a pavimento), etc; dai prospetti e dalle sezioni si ricaveranno le altezze dei muri, delle porte e delle finestre (e di conseguenza le aree delle murature e dei vani), l’inclinazione delle falde dei tetti, la lunghezza dei pluviali etc.; dagli schemi degli impianti si avranno le lunghezze dei condotti per gli impianti, il numero di pezzi speciali (come tombini e griglie) etc; dai render fotorealistici si vedrà l’estetica dei materiali scelti (pavimenti,rivestimenti, sanitari,infissi, porte).

Terminata la fase progettuale il tecnico stilerà il  computo metrico, che elencherà tutte le lavorazioni necessarie con le rispettive misure(mt, mq, mc, kg..),  in  modo da avere  un unico metro di paragone e poter scegliere la ditta che propone il prezzo più basso.

Maggiore sarà il livello di dettaglio nel progetto e nelle voci del computo metrico, migliore sarà la rispondenza del preventivo su quanto poi realmente si spenderà, evitando in questo modo spiacevoli sorprese alla fine. 

 

Per qualunque informazione, riguardante la fase progettuale e la realizzazione del computo metrico , contattaci compilando il form sottostante!  

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    Soppalco: dalle norme alla progettazione.

    Quando in casa si ha la necessità di ricavare nuove superfici abitabili o solo spazi adibiti a deposito, il soppalco può essere la giusta soluzione se si hanno soffitti della giusta altezza.

    LA NORMATIVA

    L’altezza, che è infatti uno dei fattori determinanti soprattutto se si vuol ricavare una zona abitabile, insieme alle altre norme va verificata all’interno del Regolamento Edilizio del proprio Comune di Residenza ed all’interno del Regolamento di Igiene.

    Per la costruzione di un soppalco bisogna fare distinzione tra quelli fissi, abitabili  e non abitabili (con profondità non superiore ad 1,80 mt, o con un’altezza inferiore a 2,10mt e per questo usati come ripostigli), quelli rimovibili, detti soppalchi d’arredo per cui non è necessario ottenere autorizzazioni.

     La normativa definisce abitabile il soppalco con permanenza di persone, ovvero calpestabile da persone comodamente in piedi, ed è per questo che  il locale, per essere a norma, dovrà avere : un’altezza complessiva di 4,40 mt ( verificare il Regolamento Comunale!) e le altezze sia sopra che sotto il soppalco non potranno essere inferiori a 2,10 mt, soletta compresa; la superficie soppalcata non deve essere superiore a 1/3 della superficie del locale, ma può arrivare a coprirne la metà quando le altezze sopra e sotto il soppalco raggiungono i 2,20 mt; l’altezza della zona sottostante deve essere di almeno 2,40 mt nel caso la si voglia attrezzare come bagno o come cucina (mantenendo sempre l’altezza minima di 2,10 mt nella parte superiore); le parti soprastanti devono avere almeno un lato completamente aperto, munito di balaustra non inferiore al 1,10mt di altezza; la superficie finestrata non deve essere inferiore a 1/8 della somma tra la superficie del locale e quella del soppalco; la documentazione del progetto va presentata all’ Ufficio Tecnico del proprio Comune da parte di un professionista abilitato.

    E’ utile sapere che:

    • Realizzare un soppalco abitabile, fa aumentare la superficie calpestabile della tua abitazione;
    • se l’immobile interessato dai lavori si trova in un condominio, il soppalco potrebbe creare una variazione dei millesimi solo se questi sono calcolati in base ai metri quadri ( se invece sono calcolati in base alla cubatura, il soppalco non causerà variazioni).

     

    COME SCEGLIERE I MATERIALI

    Superata la fase normativa, si dovrà decidere il materiale per la realizzazione del soppalco: legno o metallo sono le possibili varianti da scegliere in base alla resistenza, alla funzione, ai tempi ed all’estetica, ognuna con i suoi vantaggi e svantaggi che il progettista incaricato saprà indicarvi. 

    Legno

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    La struttura è composta  da una doppia orditura di travi, che possono essere in legno massiccio o in lamellare ( meno costoso ma ugualmente resistente), il tutto da coprire con rivestimenti leggeri in listelli di legno o una morbida moquette.

    • vantaggi: praticità, velocità di realizzazione e leggerezza della struttura.
    • svantaggi: instabilità ( dovuta allo scricchiolio del legno).

     

    Metallo

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    La struttura è a doppia orditura, costituita da elementi portanti in profilati d’acciaio, oppure da elementi scatolari, collegati reciprocamente da saldature e bullonature, da rivestire (solitamente con listelli di legno oppure con il vetro strutturale).

    • vantaggi: leggerezza e velocità del montaggio
    • svantaggi: prezzo 

     

    Anche se in minoranza, ci sono esempi di soppalchi in cemento armato, realizzati con  travi prefabbricate in cemento armato,tavelle di chiusura in laterizio e getto in calcestruzzo. Nonostante i vantaggi di una struttura permanente, che va ad evitare vibrazioni e che permette di accogliere gli impianti nello spessore della soletta, i tempi di realizzazione e la complessità sono maggiori  poiché può richiedere verifiche e modifiche strutturali su tutta l’abitazione.

    E’ utile sapere che:        

    • la parte inferiore della struttura del soppalco può essere nascosta da un tamponamento in cartongesso o in perlinature lignee;                                                                                                     
    • per evitare i pilastrini a pavimento, che spesso interferiscono con la distribuzione dell’ambiente sottostante, un’alternativa è quella di “appendere” il soppalco tramite montanti che si agganciano agli elementi strutturali del soffitto;
    •  se di dimensioni contenute, i soppalchi possono essere sospesi e  privi di sostegni verticali. La struttura sarà incassata nella muratura, che dovrà essere quella portante dell’edificio. 

     

    LA SCALA

    Per accedere al soppalco si avrà bisogno di una scala, che non sia di intralcio alle zone di passaggio e che non ostruisca porte e finestre. Tra le varie opzioni le più consigliate sono: la scala a chiocciola, la scala lineare in legno (che funga anche da contenitore), oppure scale salvaspazio dritte o retrattili. Anche in questo caso bisogna rifarsi alle norme e rispettarne dei requisiti.

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    FUNZIONI

    Sono vari anche gli usi di un soppalco, su di esso possiamo infatti ricavare: la zona notte- la zona giorno- una palestra- la cabina armadio- una zona studio-una stanza per gli ospiti. Sotto il soppalco invece possiamo inserire il bagno o la cucina, ed in questo caso l’altezza da rispettare sarà di  almeno 2,40mt ( come indicato all’inizio).  

     

    Se dopo questa lettura hai riscontrato nel tuo immobile tutte le  caratteristiche necessarie a costruire un soppalco e stai pensando di realizzarne uno, compila il form sottostante per richiedere il tuo preventivo:    

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      Fonte immagini: www.blogarredamento.com- www.homify.co.uk-www.houzz.it 

       

       

      Scavo e movimento terra – 5 cose da sapere per evitare multe salatissime e denunce penali.

      Scavo e movimento terra, azioni chiare a tutti, che segnano l’inizio di una  nuova opera, che porta con se sogni e speranze che possono essere rovinati. Scopri come.

       

      Ok siamo pronti, è giunto il giorno di scavare. Può capitare che la ditta esecutrice non ha i mezzi necessari e chiede a voi di chiamare qualcuno per lo scavo o per smaltire i rifiuti, oppure siete voi che credendo il preventivo troppo alto vi fate suggerire dall’ amico o dalla persona di turno, portiere o salumiere, a chi affidare il compito.

       

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      Chi vive a Napoli ( e non solo) saprà benissimo di cosa parlo. Orde di motocarri che sfrecciano per la città coperti da un telo, ma la cosa non è cosi diversa per il resto della Campania e le sue province, per lavori sia piccoli che grandi.

      Come si può ben capire, le motivazioni che vi spingono a servirvi di qualcuno che offre questi servizi possono essere tante.  Ma state attenti!!! Il vostro sogno può trasformarsi in un incubo oneroso, facendovi rischiare anche la galera.arresto

      SI, LA GALERA. Ho la tua attenzione? Ok continuiamo…

      Sia ben chiaro da subito, non sto qui a tirarvi la sfiga, ma le leggi ci sono ed ognuno di voi può ignorarle compresi gli operatori facendovi correre grandi rischi, quindi avere un’ infarinatura di base per poter scegliere non credo sia un male.

      E’ doveroso ricordare che le norme sono sempre esistite, ma a causa della triste problematica della terra dei fuochi proprio in Campania sono diventate più stringenti per tentare di tenere sotto controllo le movimentazioni di materiali durante la fase degli scavi e dei lavori in genere. Sono state create procedure da seguire, che non possono essere lasciate all’improvvisazione!

      Eccoti, quindi, riassunti in pochi punti, in seguito alla mia personale esperienza accumulata negli anni realizzando opere pubbliche, le fasi preliminari di un lavoro di movimento terra.

      Lo studio

      La prima cosa da fare è studiare il lavoro da realizzare, individuare la tipologia di materiali che si andranno ad incontrare durante le lavorazioni, conoscere le quantità da scavare, quelle da riutilizzare e quelle da movimentare o in discarica o in altro loco. In base alle quantità è indispensabile avere un’ area dove stoccare temporaneamente eventuali materiali da riutilizzare in un secondo momento.

      Le analisi

      Individuati i materiali, tramite i primi scavi di saggio, vanno effettuate le analisi di caratterizzazione degli stessi, siano essi terreno, manto stradale o altro. Le analisi forniranno un codice europeo della tipologia dei materiali, in base al quale si deciderà in quali impianti di recupero o rifiuto dovranno essere condotti.  Il terreno, anche se ad occhio risulta pulito, dalle analisi potrebbe risultare contaminato e non idoneo ad essere riutilizzato come terreno di coltivazione, ma  ancora utile per rilevati stradali e/o massicciate da individuare per tempo. In ultima analisi, se non si trovano siti in cui riutilizzare il terreno di scavo, dovrà essere considerato come un rifiuto e conferito in discarica autorizzata.

      Le Pratiche

      A questo punto, studiato il lavoro, capite le tipologie materiali che si hanno, individuati i siti di riutilizzo, stoccaggio temporaneo e discariche, si procederà con le pratiche di legge, ovvero comunicazioni agli enti locali in cui sono presenti i siti individuati e una comunicazione riepilogativa all’Arpac  Prima di cominciare la movimentazione dei materiali, verranno indicate le coordinate dei siti individuati, le autorizzazioni dei lavori concesse, le analisi e il tutto dovrà essere inviato tempestivamente e aggiornato man mano,  in caso di modifiche, fino alla comunicazione finale di lavori eseguiti.

      Le Aziende

      Ora, preparato il tutto, l’azienda eseguirà con i propri mezzi il lavoro “vero e proprio”. Ma come abbiamo già anticipato sopra, non è una cosa che possono fare tutti, bisognerà accertarsi oltre alle normali verifiche di iscrizione alla Camera di commercio e possesso di licenza conto terzi o conto proprio (che attesti sia un azienda in regola) la stessa dovrà esibire anche l’iscrizione all’ Albo Gestori Ambientali, che autorizza l’azienda e i propri mezzi ad operare in questo specifico settore e ad entrare in discarica e a rilasciare conseguente formulario dei rifiuti attestante quantità trasportate, smaltite, sito di produzione e discarica autorizzata.

      Le Sanzioni

      Un vecchio detto recita, la legge non ammette ignoranza:

      “Il committente resta comunque soggetto alla responsabilità penale personale, qualora abbia concorso a vario titolo nell’illecita gestione dei rifiuti posta in essere dall’appaltatore, per ingerenze nella gestione stessa, o per non aver preteso e verificato le autorizzazioni necessarie all’espletamento del servizio di smaltimento/recupero dei rifiuti.”

      Secondo il su detto principio il committente (ovvero chi affida l’opera) ha il dovere di accertarsi di affidare le lavorazioni ad aziende certificate e autorizzate e di controllare che il tutto venga svolto secondo la legge, pretendendo e visionando i documenti che compongono l’iter burocratico, pena il rischio di multe salate e denunce penali :

      Inquinamento ambientale
      Il nuovo articolo del codice penale punisce l’inquinamento ambientale con la reclusione da 2 a 6 anmulteni e con una multa che può andare da 10 mila a 100 mila euro. L’inquinamento ambientale punisce chi provoca «una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili: delle acque o dell’aria, o di porzioni estese o significative del suolo o del sottosuolo; di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna».  Fonte Ilpost.it

      Ok, non è mia intenzione fare terrorismo psicologico, ma solo fornirti un’ infarinatura sulle varie normative in materia di rifiuti, scavi e altro  che sono trattate in maniera molto sintetica (lo dico per gli esperti del settore che potranno trovare delle semplificazioni nell’articolo) per darti delle informazioni base, utili a salvarti da eventuali multe o condanne per reati penali nelle quali potresti incappare senza neanche saperlo.

      Molte volte si tende a quantificare economicamente il mero lavoro senza considerare a cosa si può andare incontro, cosa che sanno bene i vari nulla tenenti proprietari di mezzi che si offrono di realizzare opere omettendo tutte le procedure  by-passando tutte le normative e lasciando te proprietario come unica figura che potrà essere perseguita sotto il profilo economico e penale.

      Sei ancora convinto che il gioco valga la candela?

      Se la risposta è SI, evidentemente hai meno da perdere di chi ti fa il lavoro.

      In caso contrario cercati un’ azienda onesta, non parlo delle aziende fighe con i bei siti e le belle parole, ma di gente seria, collaudata, la cui parola vale ancora di più di un contratto e vedrai che  ti spiegherà le giuste procedure.

      Spero ti sia piaciuto l’articolo e di averti fatto cosa gradita,se vuoi dicci cosa ne pensi lasciando un commento.

      A presto ciao

      Come combattere la muffa con 5 metodi fai da te

      Muffa no problem con 5 metodi fai-da-te, per combattere piccoli fenomeni senza spendere un patrimonio

      Di recente abbiamo parlato di come combattere la muffa. Abbiamo trattato questo argomento “Come combattere la muffa in casa”.

      Oggi vogliamo rivedere qualche metodo fai-da-te per problemi poco estesi a cui poter porre rimedio in maniera del tutto autonoma.

      Tra i consigli della nonna che girano in rete e passaparola ne ho selezionati questi 5:

      1.  Il più diffuso e conosciuto è l’uso della candegina, ha un effetto immediato nell’igienizzare la zona da trattare, si è soliti spruzzare il prodotto assoluto o diluito in acqua con uno spruzzino e/o tamponare il tutto con panno imbevuto con stessa soluzione. La muffa tenderà a sparire in breve tempo lasciando la parete pulita, non è sicuramente un azione da ripetere nel tempo visto la seria possibilita di rovinare le vernici presenti peggiorando la situazione ed è molto pericoloso per la saluta da maneggiare con molta cura tenendo l’ambiente molto arieggiato.

      2. Ho poi trovato un altro articolo che suggerisce l’uso di bicarbonato,   attraverso una miscela da potersi auto preparare a casa in una bottiglietta d’acqua, utilizzando 2 cucchiai di sale fino, 2 di bicarbonato, 2 cucchiai di acqua ossigenata 40 volumi,  agitando il tutto prima dell’uso. Si otterra cosi un efficace spray naturale da applicare su muri e piastrelle che sfrutta i principi naturali battericidi del bicarbonato.  suggerisce anche un tocco di classe per profumare il tutto con l’aggiunta di qualche goccia di olio essenziale di limone, oppure lavanda.

      3. Un  altro suggerimento è quello di tenere costante la temperatura in tutta la casa evitando di avere zone fredde, sulle quali potrebbe formarsi condensa e lasciare attecchiere la muffa, una disposizione errata di riscaldamenti, ponti termici o infissi ormai vecchi potrebbero essere tra le cause scatenanti.

      4. In bagno e cucina arieggiare abbondantemente gli ambienti lasciando uscire i vapori derivante dal loro normale uso, prevenendo e abbassando la presenza di umidità degli ambienti, anche areatori elettrici e/o deumidificatori possono dare una grande mano.

      5. Posizionare armadi e divani lasciando un pò di spazio dalle pareti è un buon metodo che  permette di circolare uniformemente l’aria quel tanto che basta per prevenire spiacevoli situazioni.

      Ok perfetto ora che hai i 5 metodi fai da te potrai sbizzarrirti nel  provare a risolvere il problema in modo economico, sicuramente saranno risolutivi nell’immediato, ma la muffa non è il problema ma solo la manifestazione di un altra causa che nel maggior parte dei casi dovrà essere studiata in modo da comprendere bene le causae e scegliere la soluzione d’intervento risolutiva.

      Spero ti siano utili questi suggerimenti, se ti occorre altro scrivi un commento oppure contattaci.

      Al prossimo articolo ciao.

      Arredare casa con i quadri

      Arredare casa con i quadri

      Design e arte …connubio perfetto!

      Aveva proprio ragione Plinio il Vecchio nel sostenere che la casa è dove si trova il cuore! Essa, infatti, rappresenta il nostro rifugio dal mondo esterno, il luogo in cui ci sentiamo al sicuro, forti ed invulnerabili. Ecco perché, è di fondamentale importanza, potersi riconoscere nella casa in cui si vive, cercando di ammobiliarlo con quei complementi di arredo in grado di donargli la familiarità di cui abbiamo bisogno. Sbirciando in internet potremmo prendere spunto dai numerosi siti in cui si parla di stili e tendenze, ma se siamo alla ricerca di qualcosa che abbia un tocco davvero “personale”, niente e nessuno potrà esserci più utile di un esperto del settore. Tra i complementi d’arredo che saltano subito agli occhi, prima di ogni altro ci sono i quadri.
      Essi rappresentano l’opera d’arte per eccellenza, che oltre a riempire gli spazi vuoti sulla parete di una stanza o di un ingresso conferiscono importanza alla sala, unendo l’utile e il bello e lasciando spesso gli ospiti piacevolmente stupiti. L’importante è scegliere quello perfetto!
      Noi della CPM costruzioni “ oltre a costruire il vostro mondo” vi mettiamo a disposizione sia i mezzi che le persone giuste per renderlo speciale. Vi offriamo, infatti, la possibilità di completare il vostro arredamento con quadri originali, realizzati anche su misura, nati dall’impegno creativo di un abile ed esperta pittrice, attiva sul campo da oltre un decennio: Fabiana Laganà. L’artista non lascia nulla al caso, ma lasciandosi guidare dal proprio estro creativo, si dedica ad una continua ricerca di nuovi materiali e alla sperimentazione delle diverse tecniche pittoriche che rendono ogni pezzo un vero e proprio gioiello, capace di soddisfare il senso estetico di qualsiasi cliente.

      Certo è,  che un servizio simile  va a complemento di un cammino a tutto tondo che parte da una progettazione personalizzata sulle vostre richieste,  che viene definito nei minimi particolari in collaborazione con l’artista che creerà l’opera tenendo conto dell’insieme e dall’effetto finale desiderato.

      Bhe ora non ti resta che contattarci e chiedere informazioni in merito  Cpmprogettazioni oppure   ArtediFabiana

      Cosa aspetti?

       

      Un piccolo trucco per le finiture d’interni

      Per una nuova costruzione o una ristrutturazione, una delle fasi che più manda in confusione la committenza è quella delle finiture d’interni.

      L’ ostacolo principale, pur avendo in mente tante idee, è di non riuscire ad immaginare lo scenario finale. Per di più, in coppia, capita spesso di avere gusti diversi: c’è chi vuole lo stile moderno, c’è chi è innamorato del contemporaneo, c’è chi è legato allo stile classico e vorrebbe solo “alleggerirlo” con qualche elemento che crei contrasto e così via. Proposte valide, che però devono essere organizzate in maniera armonica senza perdere di vista l’insieme globale della casa.
      Ovviamente, a guidarvi per la giusta strada, ci pensa l’Architetto


      Però oggi voglio proporre anche un metodo, già sperimentato da altri, che vi aiuterà ad arrivare al momento della scelta con le idee più chiare: basterà usare un raccoglitore ad anelli, riempirlo con un numero di cartelle pari al numero di stanze della vostra abitazione (cucina, soggiorno, camera da letto, bagno, ecc..), ed inserire, nella sezione corrispondente, ritagli di riviste o foto che ritenete interessanti, che ritraggono i mobili che vi piacciono, i materiali che volete usare o delle ambientazioni che vi suscitano un particolare interesse. In questo modo, non solo vi ritroverete le idee catalogate per ambiente, ma riuscirete a confrontare gli accostamenti senza perdere di vista l’insieme, e pian piano rivedendo e scartando qualcosa, arriverete dall’Architetto con le idee più decise.


      Ma, se i compromessi di coppia non fanno per voi e si vuole osare, si può sempre optare per una soluzione più drastica e di forte impatto, come propone un designer ucraino Pavel Vetrov, che ha diviso la stanza di un hotel in due mondi contrapposti (come potete vedere dalla foto seguente).
      A voi la scelta! 

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      I mille usi della termografia

      Termografia – Scopriamo insieme in quante situazioni  può esserci utile.

      Che la termografia sia molto versatile tanto da essere usata per diversi scopi mi è sempre stato chiaro, dalla verifica dell’intonaco distaccato, ai ponti termici,  dalla ricerca di perdite da condutture,  alle infiltrazioni d’acqua e tanto altro,  i tecnici che hanno seguito dei corsi appositi di diversi gradi e difficoltà vengono istruiti sulle diverse possibilità di analisi che permette questo esame.

      Nei nostri lavori tra Napoli e Caserta capita spesso di consigliare preventivamente ai nostri cliente un analisi termografica per poi decidere la tipologia d’intervento in modo da preventivare precisamente lo stesso.

      Ammetto che nonostante sia abituato a questo prezioso strumento resto lo stesso sorpreso nel vedere questo specifico uso che porta alla luce nuovi risvolti su di un opera ancora avvolta nel mistero “Piramide di Cheope”.

      Magari non avrai una piramide e nemmeno vorrai acquistarla ma potrebbe risultare comunque utile anche per la tua abitazione una verifica preventiva svolta una termografia, per verificare diverse problematiche legate all’involucro, permettendo di analizzarle e risolverle .
      Chiedimi come Info@cpmcostruzioni.com

      Riqualificazione energetica

      Riqualificazione Energetica e Ristrutturazione step-by-step

      Quando si pensa ad un intervento di ristrutturazione si immagina di solito qualche piccolo intervento e non il rinnovo completo di un edificio.  E’ consuetudine procedere con la ristrutturazione di una singola parte dell’edificio o la sostituzione di un singolo componente; il più delle volte questa scelta è dovuta ad un budget limitato. Così facendo non si segue un approccio orientato al futuro e la riqualificazione energetica viene trascurata.

      E’ dall’idea di contrastare questa tendenza che nasce Il progetto EuroPHit. Portare l’efficienza energetica anche in piccoli interventi di ristrutturazione significa preventivarne ogni successiva operazione con un progetto che sia di ristrutturazione “step-by-step”. L’obiettivo finale è lo standard di efficienza a cui si vuole ambire ed ogni singolo intervento viene di conseguenza dimensionato e progettato.  In questo caso lo standard scelto prevede dei criteri ben definiti ed ha già dimostrato di poter portare a risparmi fino al 90% sul fabbisogno energetico per riscaldamento. Inoltre è uno standard che si adatta perfettamente all’integrazione con energie rinnovabili, in quanto il ridotto fabbisogno residuo dopo la ristrutturazione può essere in gran parte coperto da fonti rinnovabili ed energia pulita.

      Sei aggiornato sulle ultime novità in fatto di Ecobonus? Noi ne abbiamo parlato in “Ecobonus: ultime novità

      Un esempio di recupero e restauro: Palazzo Tenerani

      Recupero e restauro

      Una celebre frase recita “Roma non è stata costruita in un giorno” , figuriamoci quanto tempo serve per la sua manutenzione!

      Non ci riferiamo solo alle opere di valore archeologico e culturale, ma anche a tutti gli edifici e i palazzi storici. Nel caso specifico, abbiamo letto con piacere su Ingegneri.info del recente risanamento della facciata di Palazzo Tenerani di Via Nazionale, 203 nel rione Monti a Roma e approvato dal MIBAC Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per il Comune di Roma. Quando si riporta alla vita un edificio del passato è una vittoria per tutti.  Si tratta non solo di patrimonio immateriale di tutti, ma anche di decoro cittadino.

      E voi, cosa ne pensate?

      Ecobonus: ultime novità

      Ecobonus: La parola agli architetti

      In sede al Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc), queste figure professionali hanno espresso alcune criticità del provvedimento contenuto nella Legge di Stabilità 2016.

      “Se è infatti positivo aver confermato l’ecobonus ed averlo esteso all’amianto, così come aver stanziato fondi per l’efficientamento energetico nell’edilizia sociale (leggi tutto) è segno di miopia non averlo stabilizzato a tre anni per i condomìni, nè averlo reso accessibile ad Esco e imprese, per superare il problema dei condomìni incapienti”.

      Noi avevamo già affrontato l’argomento in “Ecobonus e Incentivi Ristrutturazioni prorogati nel 2015“, ma se volete approfondire l’argomento vi consigliamo di leggere “Ecobonus, Architetti: divenga triennale e sia esteso ai condomìni“.